Il diario del vampiro - La lotta by Lisa Jane Smith

Il diario del vampiro - La lotta by Lisa Jane Smith

autore:Lisa Jane Smith [Smith, Lisa Jane]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:25:40+00:00


sei l’unica che voglio al mio fianco. Dominante, che prende quel che vogliamo quando lo vogliamo. Temuta e idolatrata da tutte le anime più deboli. Sarebbe poi tanto male?»

«Io sono una delle anime più deboli», disse Elena. «E tu ed io siamo nemici, Damon. Non potremo mai essere niente di diverso».

«Sei sicura?». La guardò, e in quel momento sentì il potere della sua mente che si metteva in contatto con la sua, come se le sue lunghe dita la sfiorassero. Ma non ci fu un senso di vertigini, né di debolezza o di resa.

Quel pomeriggio, come faceva sempre negli ultimi giorni, si era concessa un lungo bagno caldo, con una manciata di verbena essiccata.

Un lampo balenò negli occhi di Damon quando se ne accorse, ma 86

accettò di buon grado l’insuccesso. «Cosa stavi facendo qui?», le chiese con noncuranza.

Era strano, ma non sentì alcun bisogno di mentirgli. «Caroline ha preso qualcosa che mi apparteneva. Un diario. Sono venuta a riprenderlo».

Una nuova luce guizzò negli occhi scuri. «Senza dubbio per proteggere in qualche modo il mio indegno fratello», commentò, seccato.

«Stefan non è coinvolto in tutto questo!».

«Oh, davvero?». Elena temeva che lui potesse capire più di quel che lei intendeva dire. «Strano, sembra sempre essere coinvolto quando c’è un problema. Lui crea problemi. Ora, se non fossi parte in causa…».

Elena parlò con voce calma. «Se fai ancora del male a Stefan te ne farò pentire. Troverò il modo per farti desiderare di non averlo fatto, Damon.

Puoi starne certo».

«Capisco. Bene, allora, non mi resta che lavorare su di te, giusto?».

Elena non disse nulla. A furia di parlare si era ritrovata con le spalle al muro, accettando di partecipare di nuovo a quel gioco fatale. Distolse lo sguardo.

«Alla fine ti avrò, sai», disse dolcemente. Era la voce che aveva usato al party, quando aveva detto: «Calma, calma». Ora non c’era derisione o cattiveria; stava semplicemente esprimendo una realtà di fatto. «A ogni costo, come dite voi – che espressione graziosa – sarai mia prima che cada la prossima neve».

Elena cercò di nascondere lo sbigottimento che provava, ma sapeva che lui se ne sarebbe accorto comunque.

«Bene», riprese. «Hai ancora un po’ di buonsenso. Fai bene ad aver paura di me; io sono la cosa più pericolosa che mai ti capiterà di incontrare nella tua vita. Ma proprio ora avrei una proposta d’affari da farti».

«Una proposta d’affari?»

«Precisamente. Tu sei venuta qui a prendere un diario. Ma non l’hai trovato». Indicò le mani vuote della ragazza. «Hai fallito, vero?». Quando Elena non replicò nulla, continuò: «E dal momento che non vuoi che mio fratello sia coinvolto, lui non ti potrà aiutare. Ma io posso. E lo farò».

«Lo farai?»

«Certamente. A un prezzo».

Elena lo fissò. Il sangue le affluì alle guance. Le parole le uscirono in un sussurro.

«Quale… prezzo?».

Un sorriso brillò nel buio. «Qualche minuto del tuo tempo. Qualche 87

goccia del tuo sangue. Un’ora o quasi insieme a me, da sola».

«Tu…». Elena non riuscì a trovare la parola adatta. Ogni epiteto che conosceva era troppo blando.

«Alla fine lo otterrò comunque», disse, in tono ragionevole.



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